giovedì 29 novembre 2012

Traduzione poetica - spazio di ascolto e imitazione

La traduzione poetica è sicuramente l’attivita linguistica tra le più temerarie e affascinanti nel panorama editoriale poiché incarna da sempre l’imperfezione latente insita della traduzione stessa. Il critico letterario, insegnante e scrittore italiano Antonio Prete, in All’ombra della lingua, definisce con estrema abilità un percorso teorico sulla traduzione per condividere, con tutti gli amanti e fruitori della poesia, riflessioni ed emozioni di estremo valore e significato.

Cogliamo qui alcuni fra gli aspetti più significativi rilevati dall’autore. Il primo è quello dell’ «ospitalità». La lingua del traduttore «accoglie» quella del poeta dialogandovi e instaurando con essa una relazione simile ad un’«esperienza amorosa».

Anche la figura «dell’ascolto e dell’imitazione» è fondamentale per definire come la traduzione comporti un complesso processo di emulazione; per questo il traduttore lirico è a sua volta poeta, perché nella sua lingua deve potersi avvalere perfettamente del ritmo, della metrica e del linguaggio poetico.

La traduzione, quindi, implica un esercizio nella propria lingua e in quella del testo sorgente, creando un legame inscindibile tra il traduttore e la propria scrittura. Tale aspetto introduce un principio universale che trascende e supera il semplice esercizio del tradurre:
L’esperienza dell’altro che assiste e sostiene nell’analisi la propria interiorità.

Antonio Prete cita, inoltre, il ruolo politico della traduzione:
L’ospitalità verso chi emigra - il riconoscimento dei suoi diritti riguardo anche alla sua lingua, perché la lingua è prerogativa forte di identità e appartenenza. La traduzione è dunque la pratica di un dialogo tra le lingue.

Il concetto del dialogo viene affrontato anche da un punto di vista più tecnico. La traduzione è vista come debitrice nei confronti del testo originale, la sua vita è ad esso collegata ma non deve per alcuna ragione soffocarlo – «il respiro del primo testo scorre libero nella traduzione».
Nella traduzione poetica si sperimenta in profondità il rapporto della fedeltà, questione affrontata con originalità dallo stesso Prete, soprattutto rispetto ad una scuola che vorrebbe la traduzione come una materia scientifica esatta.

Al traduttore, infatti, è concesso uno spazio creativo, una libertà nella propria lingua che non deve nascondere l’originale, ma consentirgli uno spazio necessario affinché, appunto, scaturisca un «intimo contatto». Sono questi i termini dell’esperienza amorosa di cui Prete parla all’inizio della sua opera: un dialogo in cui vi sia condivisione di spazi, senza che uno dei due spiriti che compongono la traduzione prevarichi sull’altro.


 


 

mercoledì 28 novembre 2012

Analisi dell’Interprete - Traduttore – Alcuni lati positivi di questo mestiere - 1

Sono effettivamente due professioni spesso predilette dai giovani amanti delle lingue e delle letterature. L'interprete traduce oralmente, mentre il traduttore lo fa scrivendo.
Il loro obiettivo condiviso? Facilitare la comunicazione e le relazioni tra persone di lingue differenti. I traduttori /interpreti tecnici sono remunerati a pagina o a giornata e si devono documentare e specializzare rispetto a tutti i settori (medicina, diritto, finanza, ecc.) per raggiungere un buon livello qualitativo.

Per quanto riguarda la traduzione letteraria, l'iter formativo è più complesso e passa per una vena creativa innata.Per gli appassionati della letteratura essere traduttore letterario è un'opportunità unica – per un giovane scrittore poterb tradurre delle grandi opere rappresenta una scuola straordinaria e consente di adattarvi cosi' il proprio stile. Gli sbocchi pratici non sono pero' numerosi; è tuttavia questa particolare branca a detenere lo scettro dell’eccelenza in questo mestiere.
Più ampie possibilità di impiego sono disponibili nei settori tecnici; tradurre un testo giuridico (lavorando presso la UE o in una grande azienda), informatico, finanziario, medico : sono questi settori dove la domanda è più estesa e diversificata. Esiste anche il settore del commercio internazionale dove le negoziazioni sono realizzate in lingua straniera ma con un vocabolario altamente specializzato.

Per sondare meglio l’universo di questo mestiere, ho raccolto nell’ultimo mese presso un gruppo di oltre 200 traduttori/interpreti alcuni pareri molto interessanti che consentono alla filiera della traduzione di presentare le proprie caratteristiche e molteplici applicazioni. Mentre la stampa fa conoscere i sedicenti "passi avanti" della traduzione automatica, è giusto e sacrosanto parlare del valore dei traduttori professionali, di donne e uomini che amano veramente il loro mestiere, a mio parere insostituibile.

In questo primo intervento analizzo i tre aspetti positivi principali nell’esercitare il mestiere della traduzione. In articoli successivi trattero’ altre realtà specifiche rilevate nel corso di questa mini indagine.

Cosa amo di più del mio mestiere
Il 70% dei miei colleghi ha dichiarato che ama entrare nelle profondità di in un testo per scoprirne i segreti più reconditi. Transporne i messaggi nella propria lingua ha un lato quasi magico. Ci si mette a servizio del testo medesimo. Per i traduttori editoriali è molto apprezzato il fatto di poter lavorare su autori dei quali si apprezzavano già le opere e il loro valore. Traducendo si prende infatti coscienza di numerossisime sfumature che il lettore non percepirà naturalmente leggendo d’emblée un’opera. Il buon traduttore sa creare un legame molto particolare con il libro e l’autore che traduce.

Il 95% ama la libertà nell'organizzare la propria giornata. Il fatto di poter lavorare a casa seguendo i propri ritmi senza avere nessuno « dietro la schiena ». Dal momento in cui si rende al cliente la traduzione rispettando i tempi e la qualità richiesti, non si deve rendere conto a nessuno delle ore impiegate o di altri dettagli. Ad esempio, e’ possibile fare altro per tutta la mattinata e poi "mettere la quinta" nel pomeriggio ed approfittare di un colpo di insonnia per portarsi avanti in un progetto : insomma essere padrone completo del proprio tempo.

L’80% apprezza il rinnovamento continuo degli argomenti trattati: non si fa mai la stessa cosa, si impara sempre ed è raro che ci annoi veramente. Tradurre puo’ essere dunque istruttivo e appassionante.