La
costruzione terminologica comprende l’insieme degli interventi e delle decisioni
destinati a correggere situazioni di carenza lessicale.
Il trattamento
delle carenze porta alla creazione di nuove designazioni dove vi sono delle
mancanze, ad esempio, per rispondere efficacemente alla presenza di termini
esistenti in una lingua ma senza controparte nella lingua di traduzione. L’obiettivo
è di fare apparire e convalidare un « equivalente » che sia soddisfacente.
L’esercizio
è pericoloso e il terminologo si accontenta generalmente di spiegare il
significato dei termini interessati, sperando che un tecnico o un professionale
competente possa fornire dei suggerimenti interessanti e convalidanti. Ogni
neologismo creato deve essere obbligatoriamente l’oggetto di un controllo e omologazione
da parte ei professionisti del settore prima di una sua messa in opera.
Il trattamento
dei casi di concorrenza è più semplice. Consiste nel fare una scelta tra le
differenti designazioni concorrenti nelle situazioni in cui esistono più
designazioni per un unico e solo oggetto, concetto, prodotto, processo o sistema.
Il
terminologo si accontenta generalmente di recensire le designazioni esistenti e
di arricchire la pratica di ciascuna designazione per giungere ad un bilancio
dei loro rispettivi meriti e valori semantici. Successivamente, deve
prudentemente sottomettere la questione ad un’équipe di persone specializzate
per giungere ad un mutuale consenso.
Le pratiche
di costruzione terminologica possono seguir un iter sistematico. Ci si trova
dunque nelle situazione di creazione o aggiornamento di vincoli linguistici. Questo
avviene quando un’azienda di uno specifico settore di attività desidera
razionalizzare la terminologia eliminando i doppioni e creando secondo
necessità delle designazioni mancanti.