martedì 4 settembre 2018

Ortografia francese: la Vallonia vuole abolire l'accordo del participio passato con l'ausiliare. Il traduttore è sempre favorevole?

La morte dell'ortografia francese o piuttosto il contrario?
La proposta: semplificare le regole dell'ortografia francese stabilendo "l'invariabilità del participio passato con l'ausiliare", ovunque sia posto nella frase.

Terremoto in vista nell'ortografia della lingua francese


La federazione di Vallonia-Bruxelles vuole sbarazzarsi della regola grammaticale francese che impone l'accordo del participio passato con l'ausiliare da avere quando il complemento diretto dell'oggetto (COD) viene posto prima del soggetto della frase. 
Tale rivoluzione ortografica (che impatterebbe il lavoro della traduzione in francese),  rappresenterebbe un risparmio di tempo nell'apprendimento del francese.

Razionalizzare il tempo e le priorità dell'apprendiamento del francese


Secondo la federazione, imparare questo accordo richiede almeno 24 ore nelle scuole francesi - un tempo prezioso sprecato, agli occhi dell'istituzione.

Ma perché rimuovere una regola grammaticale che ha traumatizzato tante generazioni di studenti in francese? Dietro questa piccola rivoluzione linguistica, troviamo due professori belgi, Arnaud Hoedt e Jerome Piron. In una tribuna pubblicata sul giornale francese "Liberation" questo lunedì, 3 settembre. Per loro infatti "le regole di accordo sul participio passato attuale sono obsolete e complicate fino all'assurdo".

"Spesso, gli insegnanti sanno come spiegare tale regola ortografica del francese, ma non sanno motivarla. L'incoerenza delle regole ortografice tradizionali impedisce di dare un significato al loro insegnamento. Il tempo medio impiegato per le regole grammaticali attuali è di ottanta ore, per raggiungere un livello medio non esaltante, di cui poi tutti si lamentano. "

"Non si tratta di cambiare tutto, di destabilizzare l'intero sistema ortografico della lingua francese o di rimuovere ciò che è significativo nell'ortografia d'oltralpe, ma di mantenere uno standard unico, rafforzato nella sua coerenza", specificano nel loro intervento. Per far sentire in maniera più perentoria la loro voce, i due insegnanti hanno anche messo in scena uno spettacolo, La Convivialité, recitato in Francia e in Belgio, dove hanno fustigato le assurdità linguistiche dell'Accademia di Francia.

La traduzione in francese e la nuova ortografia


Ma questa riforma avverrà in Francia, si chiedono anche i traduttori francesi? Se l'Accademia Francese è spesso impermeabile a qualsiasi evoluzione, per Arnaud Hoedt, intervistato da Liberazione, tutto dipenderà dai Francofoni: "In realtà, nessuna autorità ha il potere di imporre una regola di ortografia, è l'utilizzo della lingua che stabilisce le regole. E di conseguenza ne cambia la forma."

I due insegnanti di francese, continuano la loro arringa, dicendo"Evitiamo i falsi dilemmi: non si tratta di cambiare tutta la lingua francese scritta, di destabilizzare l'intero sistema ortografico, di eliminare ciò che è significativo nella nostra grammatica, ma di mantenere uno standard unico, rafforzato nella sua coerenza".

E per rispondere in anticipo ad alcuni difensori di un francese i due "temerari" insegnanti decretano:
"Man mano che le lingue evolvono, il loro codice grafico (significante) dovrebbe fare lo stesso, cosa che non ha mai smesso di fare in francese. Sarebbe assurdo credere che la nostra ortografia avrebbe raggiunto un livello intangibile di perfezione. Sarebbe come considerarla morta. "

Per noi traduttori professionali, certo questo sarebbe una piccola rivoluzione positiva, perché no quindi!

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