martedì 4 settembre 2018

Traduttore di romanzi: tra il serio e il faceto


Il traduttore di romanzi esce allo scoperto

Quanto puo’ incidere un traduttore nel successo di un romanzo


La traduzione di romanzi racchiude senza dubbio un’esperienza appassionante perché consente di creare ponti inaspettati tra civiltà tra paesi e culture. Inoltre, per essere un buon traduttore di romanzi è necessario raggiungere un livello di compenetrazione con l'autore. Con certi autori puo' essere più facile e, in certi casi, si puo' raggiungere una sorta di congiunzione profonda. Più si prova affinità con un autore, più risultera' facile e speciale la sua traduzione.Il traduttore di romanzi deve entrare nella pelle di un autore, sfondare le barriere linguistiche, rendere fedelmente il contenuto, il ritmo di un linguaggio, in una parole lo stile del libro che sta traducendo.

La pignoleria del traduttore di romanzi

Per essere un valido traduttore occorre possesedere in se una sapiente ricetta  di doti e comportamenti. Non bisogna mancare di una grande cultura, di funambolia ma anche di una dose importante di pignoleria. In certe fasi del lavoro pero’ è necessario cedere alle proprie 'manie', specialmente quando l’opera che si sta traducendo ha una certa estensione; in tal caso il traduttore sarà obbligato a infarcire la prima stesura di lacune ed incertezze, che chiarirà più avanti nel corso della sua nuova elaborazione linguistica.

Traduttore di romanzi e la solitudine

Tuttavia, nella classifica delle professioni più solitarie, i traduttori si collocano al primo posto, a braccetto, per cosi' dire, con i più rari e romanzeschi guardiani del faro.
La voce dell'autore, e i personaggi che si muovono e si svelano nella trama di un libro tengono compagnia al traduttore, come potrebbero farlo, in qualche modo, le navi e gli stridii degli uccelli marini con i guardiani di un faro remoto. Passare ore e ore a scrivere idee, situazioni, sentimenti descritti da altri, dimostra tangibilmente che la scrittura è un flusso continuo che si proietta e risuona al di fuori della lingua in cui fonda le sue origini. 

Traduzione come terapia contro la pedanteria innata di alcuni traduttori

L’esercizio della traduzione puo’ essere visto, inoltre, come una specie di medicina per persone un po' « pedanti », nel senso buono pero'; persone che sono spinte da questa professione a stare mediamente 10 ore al giorno a scervellarsi su ogni singola parola o virgola prima di traslarle fedelmente nella loro lingua madre. Alla sera il traduttore risulta cosi' meno pedante per chi gli sta intorno, visto che durante tutta la giornata, ha potuto esaurire la sua bramosia di precisione nell’atto di tradurre un libro.

Nessun commento: