“Career Move”, “Passaggi di carriera”, di Martin Amis è stato pubblicato nel 1992 per la prima volta sul “New Yorker” è un romanzo esilarante e grottesco. Amis, figlio d’arte, nasce ad Oxford nel 1949 laureato in letteratura inglese all’università di Oxford, sposerà Isabella Fonseca dopo aver vissuto per diversi anni negli Stati Uniti. Ha svolto attività di giornalista per “Observer” e il “Times Literary Supplemnt.”
Cenni di traduzione editoriale |
I due protagonisti di “Career Move” sono Alistair, sceneggiatore in cerca di una rivista che possa finanziare e pubblicare la sua sceneggiatura, e Luke poeta affermato e ricco si alternano in tutta la storia.
Riportiamo le ultime due pagine del romanzo che ci sembrano più interessanti per il tipo di scrittura adottata dall’autore e per i segni grafici e i caratteri di interpunzione che sono parte espressiva del testo e del racconto oltre che della scrittura e non integrante.
Questo tipo di sperimentazione ricorda in parte quella della letteratura scapigliata italiana che trova nella “Desinenza in A” di Carlo Dossi la prima e la più incisiva rappresentazione. Ma la scelta di questa piccola parte del romanzo si giustifica per la riflessione che di conseguenza né deriva ovvero il rapporto tra scrittore e fonte originaria e la scelta alla quale si troverà a dover affrontare il traduttore. (Si vedano schede successive.)
ES. :
“ ‘−.’” (Ripetuto più volte)
‘Sonnet’
and
‘ ’Twill.’
“ ‘−…’”
Il Carlo Alberto Pisani Dossi (Zenevredo, 27 marzo 1849 – Cardina, 19 novembre 1910) autore della Desinenza in A pubblicata a Milano nel 1878.
Career Move di Martin Amis.
Luke had dinner at Rales with Joe and Mike .
“I always thought of ‘Sonet’ as an art poem,” said Joe.
“But sonnets are so hot now I’ve started thinking more commercially.”
Mike said, “TCT is doing a sequel and a prequel to
‘ ’Tis’ and bringing them out at the same time.”
“A sequel?” said Joe.
“Yeath. They’re calling it ‘ ’Twill.’ ”
Mike was a little fucked up. So was a little fucked up too. They’d done some lines at the office. Then drinks here at the bar. Then drinks here at the bar . They’d meant to get a little fucked up. The thing was not to get fucked up too often. The thing was not to get fucked up to excess.
“I meant it, Luke,” said Joe. He glittered potently.
“I think ‘Sonnet’ could be as big as‘−.’”
“You think?” said Luke.
“I meant it. I think ‘Sonnet’ could be another “ ‘−’.”
“ ‘−.’”
“ ‘−.’”
Luke thought for a moment, taking this in. “ ‘−…’” he repeated wonderingly.
The New Yorker, 1992
Traduzione Rosaria Girolamo.
“Un sequel?” disse Joe.
“Esatto. Lo chiameranno ‘ ’Sarà.’ ”
“Dico sul serio, Luke,” fece Joe. Risplendeva, brillava. “Credo che un ‘Sonetto’ possa spopolare come “ ‘−.’”
“Pensi?” disse Luke.
“Lo penso sul serio. Penso che ‘Sonetto’ potrebbe diventare un altro “ ‘−.’”
“ ‘−.’”
“ ‘−.’”
Luke pensò per un momento, meditando. “ ‘−…’” ripeté meravigliato.
The New Yorker, 1992
ANALISI FILOLOGICA.
Sequel : /'sækwel/ dal lat. Sequēla(m),deriv.dal class. Sěqui,seguire. In fr. é femminile Séquelle: s.f. conseguenza logica di cose e fatti. Sequěl: /'si:kewl/ in ingl. Conseguenza, sequenza. In It. sost. Maschile. Indica in cinema film o sceneggiato che si ricollega nella trama o nei personaggi, a un’opera di grande successo uscita in precedenza.
CONSIDERAZIONI .
Non sono state apportate modifiche rispetto al testo originale .
“Esatto. Lo chiamarono ‘ ’Sarà.’ ” : l’espressione risulta sterile in quanto manca di un’interpretazione.
L’aggiunta di ‘…’ e l’inversione dell’interpuzione e parole potrebbe trasmettere il senso della sospensione e di un successiva ricerca nell’immaginario da lasciare al lettore: “Esatto. Lo chiameranno Potrebbe essere ‘…. ’. ”
Career Move di Martin Amis.
Luke had dinner at Rales with Joe and Mike .
“I always thought of ‘Sonet’ as an art poem,’ said Joe.
“But sonnets are so hot now I’ve started thinking more commercially.”
Mike said, “TCT is doing a sequel and a prequel to
‘ ’Tis’ and bringing them out at the same time.”
“A sequel?” said Joe.
“Yeath. They’re calling it ‘ ’Twill.’ ”
Mike was a little fucked up. So was a little fucked up too. They’d done some lines at the office. Then drinks here at the bar. Then drinks here at the bar . They’d meant to get a little fucked up. The thing was not to get fucked up too often. The thing was not to get fucked up to excess.
“I meant it, Luke,” said Joe. He glittered potently.
“I think ‘Sonnet’ could be as big as‘−.’”
“You think?” said Luke.
“I meant it. I think ‘Sonnet’ could be another
“ ‘−.’”
“ ‘−.’”
Luke thought for a moment, taking this in. “ ‘−…’” he repeated wonderingly.
The New Yorker, 1992
Traduzione Massimo Bocchiola,2000. Ed. Giulio Einaudi tratto dal volume “Cattive acque.”
“Un sequel?” disse Joe.
“Esatto. Per adesso lo chiamarono Sarà l’alto suo sdegno.”
“Dico sul serio, Luke,” disse Joe. Riluceva, sfolgorava. “Credo che un Sonetto possa spopolare come “ ‘…’. ”
“Dici?” disse Luke.
“Dico. Credo che Sonetto possa diventare un altro “ ‘…’.”
“ ‘…’?”
“ ‘…’.”
Luke pensò per un momento, meditando. “ ‘…’ …”
ripeté meravigliato.
The New Yorker, 1992
ANALISI FILOLOGICA.
Twill abbreviazione it will twill intero indica un tipo di tessuto di cotone leggero a sottili righe diagonali.
CONSIDERAZIONI
‘Sonnet’ è in corsivo Sonetto.
Sarà l’alto suo sdegno. Qui non solo traduzione ma interpretazione. L’espressione è intermente in corsivo.
“ ‘−.’” Nella versione del romanzo tradotto in italiano
“ ‘…’?” I segni grafici e i caratteri di interpunzione, qui, sono parte espressiva e motivo di interpretazione da parte del traduttore.
Autore : R. Di Girolamo
Laureata in Lettere moderne con indirizzo storico artistico e beni culturali V. O. Università degli Studi Federico II Napoli
Master interdisciplinare Manager del Turismo Università degli Studi dell 'Aquila
lingua straniera inglese British school I e II livello
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