mercoledì 23 marzo 2011

COSA SONO I CAPOLAVORI E PERCHÉ CE NE SONO COSI’ POCHI?


Traduzione e saggistica inglese
Saggistica e traduzione
Traduzione e note: Rosaria Di Girolamo

Titolo originale : WHAT ARE MASTER-PIECES AND WHY ARE THERE SO FEW OF THEM? (1936)
di Gertrude Stein.

Il saggio tradotto è stato scritto da Gertude Stein (Allegheny City,1874 - Neully-sur Seine, 1946) nel 1936, ponendo l’attenzione sulla memoria, l’atto creativo, il risultato della creazione, ovvero il capolavoro stesso: l’opera d’arte.

Il saggio, non tradotto integralmente, pone l’attenzione sulla difficoltà della traduzione nell’ambito della saggistica e dei brani di estetica - per questo è riportato anche il testo il lingua originale: inglese-americano. Altro riferimento interessante utilizzato dalla Stein è quello nei confronti del romanzo di avventura: Le avventure di “Robinson Crouse” scritto e poi pubblicato col titolo “The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe”, nel 1719, da Daniel Defoe. La citazione al “Robinson Crouse” è per tutto il XX secolo presa in considerazione dagli scrittori e intellettuali a simbolo dell’uomo che si fa da solo prendendo ad esempio Venerdì, il selvaggio con il quale condividerà parte della sua vita sull’isola dove naufragherà costruendo da zero il suo destino.

La scrittura della Stein può definirsi cubista e per l’epoca in cui è vissuta è stata la prima ad essersi interessata alla comunicazione e al potere della scrittura come mezzo di comunicazione.


COSA SONO I CAPOLAVORI E PERCHÉ VE NE SONO COSI’ POCHI?
Traduzione e note: Rosaria Di Girolamo
Titolo originale : WHAT ARE MASTER-PIECES AND WHY ARE THERE SO FEW OF THEM? (1936)
di Gertrude Stein.

«Stavo per incominciare questa lezione, non scritta e letta, poiché tutte le lezioni che ho scritto e letto in America sono state stampate e sebbene sia possibile per voi cosultarle come inedite, esiste ancora qualcosa su ciò che è stato scritto e pubblicato che non è più di proprietà dell’autore e pertanto non vi è più ragione che quest’ultimo debba recitarlo a voce alta, se non altro a chiunque altro, essendo un’azione inutile.
I was almost going to talk this lecture and not write and read it because all the lectures that I have written and read in America have been printed and although possibly for you they might even being read be as if they had not been printed still there is something about what has been written having been printed which makes it no longer the property of the one who wrote it and therefore there is no more reason why the writer should say it out loud than anybody else and therefore one does not.
Quindi stavo per iniziare a parlarvi ma in realtà è impossibile parlare di capolavori e cosa siano, perché in sostanza l’argomento non ha nulla a che fare con l’atto creativo. Parlo molto, mi piace parlare e parlo ancora di più rispetto a quanto possa dire, parlo la maggior parte del tempo e ascolto anche una buona dose troppo e come vi ho detto l'essenza di essere un genio è di essere in grado di parlare e ascoltare e ascoltare mentre si parla e parlare durante l'ascolto, ma e ciò che, infatti, è molto molto importante è che il parlare non ha nulla a che vedere con la creazione.
Cosa sono i capolavori e perché dopo tutto ce ne sono così pochi. Possiamo dire al di là di tutto che ce ne sono un buon numero di essi ma in qualsiasi tipo di rapporto con ogni cosa per chiunque che fa qualcosa nel momento che sta facendo è come non stesse facendo nulla che di capolavori ce ne sono realmente molto pochi di essi. Tutta quest’estate ho meditato e scritto su questo argomento e finalmente sono giunta ad essere in discussione sul rapporto della natura umana e la mente umana e l'identità. L'unica cosa che si viene gradualmente a scoprire è che uno non ha identità quando uno è nell’atto della creazione. L'identità è il riconoscimento, lo sai chi sei, perché tu e gli altri ricordano qualcosa di te, ma in sostanza tu non sei se non quando tu stai creando qualcosa.
Io sono io perché il mio cagnolino mi conosce ma, creativamente parlando, al cagnolino il sapere che sei tu e la tua riconoscenza che lui conosce, ciò è quello che distrugge la creazione. Quello è ciò che fa la scuola. Picasso una volta sottolineò che non “mi importa chi è che ha o ha un’ influenza su di me fino a quando io non sono io.”

Therefore I was going to talk to you but actually it is impossible to talk about master-pieces and what they are because talking essentially has nothing to do with creation. I talk a lot I like to talk and I talk even more than that I may say I talk most of the time and I listen a fair amount too and as I have said the essence of being a genius is to be able to talk and listen to listen while talking and talk while listening but and this is very important very important indeed talking has nothing to do with creation. What are master-pieces and why after all are there so few of them. You may say after all there are a good many of them but in any kind of proportion with everything that anybody who does anything is doing there are really very few of them. All this summer I meditated and wrote about this subject and it finally came to be a discussion of the relation of human nature and the human mind and identity. The thing one gradually comes to find out is that one has no identity that is when one is in the act of doing anything. Identity is recognition, you know who you are because you and others remember anything about yourself but essentially you are not that when you are doing anything. I am I because my little dog knows me but, creatively speaking the little dog knowing that you are you and your recognising that he knows, that is what destroys creation. That is what makes school. Picasso once remarked I do not care who it is that has or does influence me as long as it is not myself.
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Per tornare a ciò che un pezzo d'opera deve avere come sua essenza. Nello scrivere di pittura ho detto che una foto esiste per se stessa e in se stessa e il pittore deve utilizzare oggetti paesaggio e persone come un modo e unicamente modo che egli è in grado di ottenere per riprodurre l'immagine esistente. Questo è il problema di ognuno e in particolare il problema di quando ognuno che scrive o dipinge ha raggiunto la creatività in modo consapevole ma anomalo rispetto alle cose che egli usa e cioè gli eventi, la gente, gli oggetti e i paesaggi e fondamentalmente un minuto è pieno, profondamente consapevole di queste cose come un argomento di significato in loro non esiste.

To come back to what a master-piece has as its subject. In writing about painting I said that a picture exists for and in itself and the painter has to use objects landscapes and people as a way the only way that he is able to get the picture to exist. That is every one's trouble and particularly the trouble just now when every one who writes or paints has gotten to be abnormally conscious of the things he uses that is the events the people the objects and the landscapes and fundamentally the minute one is conscious deeply conscious of these things as a subject the interest in them does not exist.

Si può dire che così bene la difficoltà di scrivere romanzi o poesie in questi giorni. La tradizione è sempre consistita nel fatto che si possono descrivere più o meno le cose che ti accadono certamente immaginate, ma tu puoi più o meno descrivere le cose che accadono, ma al giorno d'oggi tutti per tutto sono a conoscenza di ciò che sta accadendo e così ciò che sta accadendo non è davvero interessante, uno lo sa da una sala del cinema, radio, giornali, biografie, autobiografie, ciò che sta accadendo non è realmente un’emozione, li eccita un po' ma in realtà non trasmette brivido.
Il pittore non può più dire a lungo che quello che fa è un modo di come vede lui il mondo perché non può cercare nel mondo qualcosa in più, è stato fotografato troppo e deve dire che lui fa qualcosa d'altro. In passato un pittore affermava che dipingeva ciò che vedeva, naturalmente, non faceva ogni cosa che invece avrebbe potuto dire, ora non vuole dire il perché ciò che vede perché non è interessante. Questo ha qualcosa a che fare con i capolavori e del perché ci sono così pochi di loro invece che ogni cosa.

You can tell that so well in the difficulty of writing novels or poetry these days. The tradition has always been that you may more or less describe the things that happen you imagine them of course but you more or less describe the things that happen but nowadays everybody all day long knows what is happening and so what is happening is not really interesting, one knows it by radios cinemas newspapers biographies autobiographies until what is happening does not really thrill any one, it excites them a little but it does not really thrill them. The painter can no longer say that what he does is as the world looks to him because he cannot look at the world any more, it has been photographed too much and he has to say that he does something else. In former times a painter said he painted what he saw of course he didn't but anyway he could say it, now he does not want to say it because seeing it is not interesting. This has something to do with masterpieces and why there are so few of them but not everything.
………………………………………………………………………………………………………………………….…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Ma conoscere a fondo ciò che si sa, fa paura a vivere ciò che si vive è rilassante e benché a tutti piace essere spaventati in quanto per apprezzare ciò che realmente il rilassante di ciò che si ha e per questo che i capolavori sono pochi tanto che gli stessi capolavori sono spaventosi non di certo che no, perché se il creatore del capolavoro, fa paura allora non esiste senza la memoria del tempo e dell'identità, e nella misura in cui egli è che poi si è spaventato e in quanto egli è spaventato il capolavoro non esiste, sembra che ci si sente e come il capolavoro stesso, ma il ricordo della paura distrugge come un capolavoro stesso. Robinson Crusoe e il passo dell’uomo Venerdì è uno degli esempi più perfetti della non esistenza del tempo e dell’identità che rende un capolavoro. Spero che voi riusciate a vedere quello che voglio dire, ad ogni modo tutti sanno su Robinson Crusoe e il passo del Venerdì sa che questo è vero. Il tempo e l’identità nel modo in cui succede e per questo motivo non c'è terrore.
But to know what one knows is frightening to live what one lives is soothing and though everybody likes to be frightened what they really have to have is soothing and so the master-pieces are so few not that the master-pieces themselves are frightening no of course not because if the creator of the master-piece is frightened then he does not exist without the memory of time and identity, and insofar as he is that then he is frightened and insofar as he is frightened the master-piece does not exist, it looks like it and it feels like it, but the memory of the fright destroys it as a master-piece. Robinson Crusoe and the footstep of the man Friday is one of the most perfect examples of the non-existence of time and identity which makes a master-piece. I hope you do see what I mean but any way everybody who knows about Robinson Crusoe and the footstep of Friday knows that that is true. There is no time and identity in the way it happened and that is why there is no fright.
………………………………………………………………………………………………………………………….…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Non è estremamente difficile non avere identità, ma è estremamente difficile il conoscere di non avere identità. Si potrebbe dire che è impossibile, ma che non è inattuabile, è dimostrato dalla presenza di capolavori che sono proprio questo. Essi sapranno che non vi è identità e l’atto produttivo mentre non c’è identità.
It is not extremely difficult not to have identity but it is extremely difficult the knowing not having identity. One might say it is impossible but that it is not impossible is proved by the existence of master-pieces which are just that. They are knowing that there is no identity and producing while identity is not.
Questo è ciò che un capolavoro è.
That is what a master-piece is.»
NOTE .
Gertude Stein (Allegheny City,1874 - Neully-sur Seine, 1946.) Scrittrice americana che si trasferì a Parigi nel 1903 Partecipò alla vita intellettuale del tempo traendo amicizie con i pittori in voga quali H. Matisse, M. Duchamp, P. Picasso, G. Braque e gli scrittori americani che lei definì della “Generazione perduta”: E. Hemingway, F. S. Fitzgerald e S. Anderson.
Nel testo di G. Stein : master-piece è diviso pare che voglia proprio indicare pezzo d’arte .
Masterpiece : s.m. capolavoro
Daniel Defoe (Londra,1660- Moorfield, 1731), commerciante e poi informatore per il governò ed infine giornalista e pubblicista fu per tale attività arrestato. Come scrittore Defoe fu autore del Robinson Crouse primo romanzo nato e pubblicato in edizione economica a puntate tramite un periodico. Alexander Selkirk fu probabilmente il pirata che ispirò il personaggio Robinson.
FOTO .
Pablo Picasso. Ritratto di Gertrude Stein, olio su tela,nel 1906 . Metropolitan Museum of Art di New York.
BIBLIOGRAFIA.
AA.VVV. “Modernism: an anthology”. Ed. L. S. Rainey ,2005 .
Rdigi.

Nessun commento: