Alcuni giorni
fa avevo accennato due esempi di come
attualmente in Italia si tenti, in tutti i modi, di non onorare i propri impegni,
palesando scuse che non hanno alcun reale fondamento. La crisi, questo termine
ormai “vuoto” viene utilizzato e "riempito" di molte menzogne. Accade purtroppo
che le aziende chiudano, anche dopo alcuni dolorosi semestri di cassaintegrazione, e che
il titolare abbia fatto tutto il possibile per salvaguardare la propria attività, ma sempre
più spesso la crisi è sinonimo di inganno e di ricatto verso le aziende oneste e "sane" che attendono
di essere pagate, dopo aver fornito servizi (di traduzione nel nostro caso) o
prodotti di qualità.
Ritorniamo dunque
all’esempio ‘Vi paghiamo la fattura al 50% perché siamo in crisi e stiamo per
chiudere bottega’. La vicenda prosegue con interessanti sfumature. L’avvocato
che tutela la società debitrice, sotto pressante richiesta dell’agenzia di traduzioni,
invia un documento riservato, un ‘Verbale di Assemblea Ordinaria’ che
nell’ordine del giorno, oltre a diversi argomenti include il punto 'chiave' : Cessione
attività produttiva presso un’unità operativa dell’azienda XXXX.
A prima vista il
fallimento della SPA sembra reale, ma in realtà, leggendo pure sommariamente il
documento si evince che sta chiudendo
solo un’unità produttiva del gruppo per trasferirne la produzione in paesi
extraCEE, non la società che ha ordinato! La sede operativa rimane – l’azienda
vuole unicamente scaricarsi dell’onere (o almeno di una parte di esso) di un servizio di traduzione ricevuto dall'estero,
sfruttando un piano di ristrurrazione aziendale. Importante sottolineare che la
fattura in questione era stata indirizzata alla società non in liquidazione, ma
a quella società madre che rimane attiva ed ha piuttosto come obiettivo di
delocalizzare la sua catena produttiva.
L’agenzia di
traduzione è dunque obbligata a ‘ingoiare l’amara pillola’ di uno sconto
forzato, anche perché è cosciente che un ricorso in giustizia – che in soldoni
solo per l’ingiunzione di pagamento europeo (1), eseguita da una
società di recupero crediti italiana corrisponde a almeno 600 euro iva esclusa
- gli costerebbe quasi quanto lo ‘sconto’ forzatamente accordato, con la differenza che il
pagamento del cliente, seguendo le vie legali a disposizione in Europa tra
stati membri, non sarebbe neanche garantito.
Messo ‘le spalle
al muro’ e a suo malgrado, il diretto dell’agenzia di traduzione decide dunque
di cedere all’indiretto ricatto e accetta la via dell’atto di transazione le
cui frasi principali si riassumono a quanto segue:
‘E’ interesse
delle parti attraverso il presente accordo, transigere definitivamente ogni
controversia anche potenziale con il
pagamento del 50% dell’importo nominale.... Con l’esatto adempimento di quanto
sopra, le parti non avranno nulla piu’ reciprocamente a che pretendere per
qualsivoglia titolo, ragione e/o causa inerente al rapporto pregresso sopra
menzionato.....’
Parole che pesano
non dico come macigni, ma che rivelano tutto l’inganno legalizzato che ci sta
dietro. All’agenzia di traduzione non resta altro che incassare la metà della
somma pattuita, perdendo nettamente denaro su questo lavoro in quanto il
traduttore che lo ha realizzato è stato remunerato pienamente e che il margine
applicato(2) non è certo pari al 50%...e poi emettere una nota di credito per
differenza a chiusura della partita contabile....
L’avvocato , che
ha dato una patina di legalità a tutta questa manfrina conclude il
contenzioso inviando un’ultima laconica email: ‘ qui allegato trasmetto atto
di transazione sottoscritto dal legale rapp.te di XXXXX alla copia della
contabile relativa al bonifico eseguito dalla mia assistita.
Pertanto, procedo
ad archiviare la pratica
La pratica della
fregatura legalizzata, aggiugerei io....
Elisabetta Bertinotti
(1) L’ingiunzione
di pagamento - Modulo europeo è certamente una bella invenzione, ma
l’esperienza ci insegna che i tribunali italiani, nonostante ricevino questi
documenti importanti da aziende della zona comunitaria, non le trattino
affatto.
(2) Sto
concludendo proprio in questi giorno un breve studio in collaborazione con un
gruppo di colleghi traduttori italiani e francesi che dimostra come in 10
anni le tariffe di traduzione si siano
abbassate di almeno il 25%.
Nessun commento:
Posta un commento