Il traduttore di romanzi esce allo scoperto |
Quanto puo’ incidere un traduttore nel successo di un romanzo
La traduzione di romanzi racchiude senza dubbio un’esperienza
appassionante perché consente di creare ponti inaspettati tra civiltà tra paesi e culture.
Inoltre, per essere un buon traduttore di romanzi è necessario raggiungere un livello di
compenetrazione con l'autore. Con certi autori puo' essere più facile e, in certi casi, si
puo' raggiungere una sorta di congiunzione profonda. Più si prova affinità con
un autore, più risultera' facile e speciale la sua traduzione.Il traduttore di romanzi deve entrare nella pelle di un autore, sfondare
le barriere linguistiche, rendere fedelmente
il contenuto, il ritmo di un linguaggio, in una parole lo stile del libro che sta traducendo.
La pignoleria del traduttore di romanzi
Per essere un valido traduttore occorre possesedere in se una
sapiente ricetta di doti e comportamenti. Non bisogna mancare di una grande cultura, di funambolia ma anche di una dose importante di pignoleria. In certe fasi del lavoro pero’ è necessario cedere alle
proprie 'manie', specialmente quando l’opera che si sta traducendo ha
una certa estensione; in tal caso il traduttore sarà obbligato a infarcire la prima stesura di lacune ed incertezze, che chiarirà più avanti
nel corso della sua nuova elaborazione linguistica.
Traduttore di romanzi e la solitudine
Tuttavia, nella classifica delle professioni più solitarie, i
traduttori si collocano al primo posto, a braccetto, per cosi' dire, con i più
rari e romanzeschi guardiani del faro.
La voce dell'autore, e i personaggi che si muovono e si
svelano nella trama di un libro tengono compagnia al traduttore,
come potrebbero farlo, in qualche modo, le navi e gli stridii degli uccelli
marini con i guardiani di un faro remoto. Passare ore e ore a scrivere idee, situazioni,
sentimenti descritti da altri, dimostra tangibilmente che la scrittura è un
flusso continuo che si proietta e risuona al di fuori della lingua in cui fonda le sue origini.
Traduzione come terapia contro la pedanteria innata di alcuni traduttori
L’esercizio della traduzione puo’ essere visto, inoltre, come
una specie di medicina per persone un po' « pedanti », nel senso
buono pero'; persone che sono spinte da questa professione a stare mediamente 10 ore al
giorno a scervellarsi su ogni singola parola o virgola prima di traslarle fedelmente nella loro lingua madre. Alla sera il traduttore risulta cosi' meno pedante per chi gli sta intorno, visto che
durante tutta la giornata, ha potuto esaurire la sua bramosia di precisione
nell’atto di tradurre un libro.
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